Match Frame #3

Benvenute e benvenuti al terzo appuntamento con Match Frame - la newsletter di Montatori Anonimi.

Questa volta un po’ in anticipo rispetto al solito, perché si avvicina il Natale e pensiamo che sia giusto che anche montatrici e montatori, se sono stati buoni, ricevano i loro meritati regali.

REGALI DI NATALE PER MONTATRICI E MONTATORI

Ecco dunque una breve rassegna dei regali più interessanti o divertenti da chiedere a Babbo Natale.

1. Massaggiatore per mani

Eh sì, perché sono le mani a fare il lavoro sporco. E allora bisogna prendersene cura. E perché non farlo con un massaggiatore portatile per mani? A soli 127,99$ lo trovate in vendita qui. Questo modello ha tre modalità di massaggio, tre intensità, un timer automatico e una funzione per riscaldare il dorso della mano. Cosa c’è di meglio di un massaggio dopo aver usato un mouse per ore?

2. Arazzo da parete

Sì, ma non un arazzo che riproduce scene bucoliche o combattimenti medievali. Un arazzo decorato con le color bars! Immancabile in ogni sala montaggio o nell’appartamento di ogni montatore che si rispetti, questo straordinario oggetto è venduto da Society6 in quattro misure: si va da 86x101 cm circa a 223x264 cm, e dai 22,5$ a 63,75$.

3. Decorazione natalizia HAL 9000

Ammettiamolo, non è per niente economica, ma chi non vorrebbe decorare l’albero con un piccolo monolite di metallo raffigurante HAL 9000? Lo straordinario oggetto è interamente di metallo, misura 10x2,5x2 cm. Premendo il pulsante sul fianco ci si potrà rallegrare ascoltando Daisy cantata proprio dall’amico HAL. Il costo? Solo 148,99$, in vendita su Amazon.

4. Spilletta Steenbeck

Non ci sarebbe da aggiungere molto. Ognuno di noi desidera una spilletta raffigurante una moviola Steenbeck, proprio come quella sfoggiata da Steven Hullfish qualche settimana fa. Costa solo 12,33$, ed è in vendita su Official Exclusive - che peraltro vende tante altre divertenti spillette raffiguranti macchine fotografiche, chimici per sviluppo, microfoni…

5. Porta-cavi da viaggio

Quando viaggiate non sapete dove conservare tutti cavi e adattatori che accompagnano il vostro Mac - e per i quali avete speso un capitale, forse più del computer stesso? Ecco un comodo porta-cavi da viaggio in forma di libro, piccolo ma pieno di elastici e scomparti adatti a contenere tutti gli oggettini senza i quali il MacBook è poco più di una macchina da scrivere (senza polemica, eh).

Ma ora un regalo vogliamo farvelo noi. Be’, in realtà non siamo proprio noi a farlo, ma il Polish Film Institute, che in collaborazione con Documentary and Feature Film Studios e con Studio Filmow Rysunkowych, e grazie al contributo dell’Unione Europea, ha messo online e a disposizione in streaming gratuito (!!!) oltre 4000 film polacchi prodotti tra il 1940 e il 2022. Troverete straordinari cortometraggi sconosciuti ai più, ma anche i capolavori di Andrzej Wajda, Jerzy Skolimowski, Krysztof Zanussi e Krzyszstof Kieslowski. Il sito è 35mm.online, e vi consigliamo una e più visite!

RONNABYTE E QUETTABYTE

A proposito di film, ricordate Johnny Mnemonic, la pellicola diretta da Robert Longo e basata su un racconto di William Gibson? Johnny, interpretato da Keanu Reeves, è un ricordante, ovvero un corriere che contrabbanda dati immagazzinandoli nella propria memoria. Johnny rischia un collasso neurale quando, durante la sua ultima missione, immagazzina più dati di quanti la sua memoria può contenerne: 160Gb! E il film si ambienta nel 2021!

Nel 1995, quando il film fu girato, un hard disk da 160Gb era, appunto, fantascienza. Oggi, quasi trent’anni dopo, abbiamo hard disk portatili da 1TB. E sembra che lo spazio non basti mai.

E no, non sono solo i reparti di montaggio a immagazzinare dati su dati. Durante la Conferenza Generale sui Pesi e sulle Misure tenutasi a Parigi lo scorso novembre, infatti, il Sistema Internazionale di Unità di Misura (SI) ha adottato due nuove unità di misura per descrivere le quantità gigantesche di dati che si prevede saranno presto prodotte. Ed ecco a voi i Ronnabyte e i Quettabyte, rispettivamente 10 alla 27esima e 10 alla 30esima.

Per riassumere, scrive Nature, 1000 Tb formano un Petabyte, 1000 dei quali un Exabyte; poi abbiamo gli Zettabyte (1000 Exabyte), gli Yottabyte (1000 Zettabyte), i Ronnabyte (1000 Yottabyte) e i Quettabyte (1000 Ronnabyte).

Chissà che cavo avrà un hard disk da 1 Qb?

LA DISPUTA TRA PANTONE E ADOBE

Che i colori siano protetti da copyright non è mai sembrata una buona idea. Si potrà obiettare che Pantone non è proprietaria dei colori, ma di una tipologia di catalogazione. E va bene. Resta il fatto che da qualche settimana l’azienda americana (acquistata nel 2007 da X-Rite per la modica cifra di 180 milioni di dollari) ha deciso di togliere la licenza d’uso ad Adobe. Il risultato immediato è che gli utenti di Photoshop, Illustrator e InDesign, a partire dal 22 novembre, hanno visto alcune tonalità di colore trasformarsi in nero. Così:

Pantone accusa Adobe di utilizzare un plugin non aggiornato per evitare di pagare la licenza. E quindi cerca di rifarsi sugli utenti finali, ai quali è richiesto un abbonamento annuale di 90$ per poter usufruire dei colori Pantone.

Secondo alcuni, si tratta semplicemente di una grossolana mossa per staccarsi da Creative Cloud Service e lanciare il proprio sistema di abbonamento indipendente. Qualunque sia il motivo, resta che in una guerra combattuta tra le corporation, a farne le spese sono sempre gli utenti, spesso freelance che, come abbiamo descritto nel primo numero di MatchFrame, sono già costretti a pagare decine di abbonamenti per poter lavorare.

LA MOVIOLA

Un tempo non era certo così, signora mia!, verrebbe da dire. Un tempo, quando c’era la moviola. E anche se non è il caso di abbandonarsi alla nostalgia (anche perché, diciamocelo: montare su uno di quegli enormi tavoli di metallo poteva anche essere un inferno), bisogna ammettere che le siamo tutti debitori. Dobbiamo ricordare forse che tutti i film realizzati tra gli anni ’20 e i primi anni del XXI secolo sono stati montati su una moviola?

Di certo non lo dimentica Walter Murch, che alla Moviola (la marca, non il tavolo in sé) sta dedicando una lettera d’amore. Un documentario, nella fattispecie, dal titolo Her name was Moviola, per il quale ha ricostruito, in un'aula messagli a disposizione dal dipartimento cinema della University of Hertfordshire, una sala montaggio ideale del 1972 (mezzo secolo fa!). Il film, infatti, racconta soprattutto la tecnica di montaggio: e quindi la sincronizzazione, il taglio, la disposizione dei ciak nei bin eccetera.

Her name was Moviola è finanziato attraverso una raccolta fondi su Indiegogo. Con una ventina di dollari potrete avere il vostro nome nei titoli di coda al fianco di quello di altri donatori, tra cui Warner Bros (che però di dollari ne ha donati oltre 12.000).

UN QUESTIONARIO SUL MONTAGGIO

AMC - Associazione del montaggio cinematografico e televisivo ha lanciato un questionario sulla qualità del lavoro, con l'intento di fotografare la situazione dei reparti in vista del rinnovo del CCNL Troupe. Il nuovo contratto, infatti, dovrebbe prevedere una nuova sezione dedicata alla post-produzione. È quindi importante riuscire a descrivere la situazione, le esigenze e i cambiamenti di una realtà che, come sappiamo bene, è difficilmente inquadrabile. E ricordate che secondo uno studio stilato da Mental Health America, il nostro è considerato - almeno negli USA - uno dei mestieri più stressanti dopo quello dell’urologo e prima dell’assistente anestesista!

Il questionario è totalmente anonimo ed è aperto a montatori e assistenti che abbiano lavorato almeno ad un progetto negli ultimi tre anni. Lo trovate qui.

Per questo numero è tutto. Ma prima di salutarci, una cosa bella: vi siete mai chiesti come lavoravano i rumoristi nell'epoca d'oro dei film Disney? Be', lavoravano così.

Buone feste a tutte e tutti! E fate i bravi ancora per qualche giorno!