Match Frame #2

Benvenute e benvenuti al secondo appuntamento con Match Frame - la newsletter di Montatori Anonimi.

Iniziamo subito la nostra rassegna mensile con una notizia decisamente inquietante, che potremmo intitolare così:

FILM EDITING IS NOT A CRIME

È questo infatti lo slogan scelto per chiedere la liberazione di Erhan Örs, il montatore turco arrestato il 3 giugno scorso con l’accusa di aver firmato il montaggio un documentario.

Già.

Il film in questione è una produzione del 2017 realizzata per conto di Migration Monitoring Association, una ONG che si occupa di quelle popolazioni che tra il 1986 e il 2016 sono state sottoposte a migrazioni o spostamenti forzati dal governo turco.

Oltre a Erhan, nel raid del 3 giugno sono stati coinvolti altri 21 attivisti e attiviste, arrestati principalmente con l’accusa di aver contribuito alla pubblicazione di libri sui diritti umani e sulla storia delle migrazioni forzate.

Erhan è oggi detenuto nel carcere di massima sicurezza di Marmara, da dove il 7 giugno è riuscito a far uscire un messaggio: “Credo che i film siano in grado di lanciare incantesimi contro gli attacchi dei tiranni. Ma hanno anche il potere di riparare e alterare la verità. Ecco perché qui, in questo momento, comprendo ancora di più il significato del cinema libero e della solidarietà”.

In favore della liberazione di Erhan, ICFR - International Coalition for Filmmakers at Risk ha lanciato una petizione online. Cui hanno aderito, tra gli altri, TEMPO, AMAE (associazione dei montatori spagnoli) e AMMAC (associazione dei montatori catalani). Riteniamo sia importante non solo che i singoli firmino - sperando che una petizione online porti alla scarcerazione di tutte le persone arrestate e al ritiro dei capi d’imputazione - ma anche che tutte le associazioni di categoria legate al cinema aderiscano all’appello.

Passiamo ora a qualcosa di più leggero, e occupiamoci di

SOFTWARE

È di qualche settimana fa la notizia che entro la fine del 2022 Blackmagic Design rilascerà una versione di DaVinci Resolve per iPad. Per anni si è fantasticato sulla possibilità di montare sui cellulari e sui tablet, ma finora non si è mai potuto andare oltre al filmino delle vacanze. Persino iMovie su iOS (che fino a qualche tempo fa sembrava fosse l’avanguardia dell’arrivo di un Final Cut portatile) era ed è rimasto poco più di un giochetto.

Ebbene, ora DaVinci Resolve per iPad si presenterà, come ormai tradizione, nelle versioni gratuita e Studio. I progetti saranno compatibili con Resolve 18, supporterà i formati H.264, H.265, Apple ProRes e Blackmagic RAW e permetterà di importare i materiali dall’archivio interno o dalla libreria Photos dell’iPad Pro, e dai dischi collegati esternamente tramite iCloud o USB-C.

Rispetto alla versione desktop saranno disponibili solo le pagine Cut e Color, ottimizzate per il display da 12,9”, ma avrà la possibilità della collaborazione multiutente tramite Blackmagic Cloud, e a quanto pare il rendering in ProRes Ultra HD sarà particolarmente veloce sugli iPad con chip M2.

Restiamo con DaVinci Resolve per annunciare anche il rilascio dell’aggiornamento 18.1, che contiene novità quasi al pari di una nuova versione. La principale riguarda l’audio, con l’introduzione di una IA per la rimozione dei rumori di sottofondo e l’isolamento della voce umana. L’effetto, abilitato da DaVinci Neural Engine (come già il riconoscimento facciale nelle versioni precedenti del software) permette quindi di isolare totalmente il dialogo dai suoni di sottofondo, lasciando la sola voce, senza bisogno di ricorrere al Noise Suppressor o ai gain per il ritocco.

Non siamo ancora arrivati al robottino regista di Troppo Frizzante!, ma la IA sta prendendo piede nella post-produzione. Un software di montaggio di recente rilascio, interamente basato su IA, promette “Less work, more flow”. Si tratta di Descript: “There are simple video editors, and there are powerful ones. Only Descript is both”.

Descript è in realtà concepito per la creazione di brevi video da condividere sui social: dunque voce narrante (accompagnata da sottotitoli) e alcune immagini di copertura. Non ha dunque una gestione dei file, ha poche opzioni di importazione e pochissime di export. Si basa semplicemente su una serie di template da compilare. Ma la cosa interessante è che “impara” la vostra voce. Dunque basta scrivere il testo, correggerlo, aggiungere parole o spostarle perché la IA alla base di Descript aggiusti di conseguenza la voce guida. Inoltre rimuove automaticamente le incertezze, gli “ehm” e i “you know”. E ha un sistema cloud di collaborazione. Insomma, come lavorare a un Google Doc le cui parole prendono voce.

Un’ultima notizia sul mondo dei software è che Adobe ha rilasciato da poco una guida al workflow nella post-produzione di lungometraggi e di prodotti a episodi. Il volume, che è concepito come una guida e un manuale di riferimento, dunque da leggere e da consultare, copre argomenti che vanno dai settaggi hardware all’ottimizzazione delle impostazioni, dalla configurazione dei giornalieri alla preparazione dei proxy, dal lavoro in remoto alla gestione dei file in cloud. In appendice anche una breve ma interessante bibliografia, non esclusivamente tecnica. Il volume è gratuito ed è scaricabile a questo indirizzo.

EVENTI

Al termine del 63° Festival dei Popoli Aline Hervé ha ricevuto il premio AMC - Associazione Italiana del Montaggio Cinematografico e Televisivo per il montaggio di Last Stop Before Chocolate Mountain di Susanna della Sala. Dunque congratulazioni Aline!

Il 23 Novembre si è svolta una masterclass online organizzata da IDF - The Institute of Documentary Film, dal titolo “Rewriting the story: a case study of Love is not an Orange”. Alla masterclass, moderata da Natalia Imaz, hanno partecipato Otilia Babara, Hanne Phlypo e il nostro Pierpaolo Filomeno, rispettivamente regista, produttrice e montatore del film Love is not an orange. Nella masterclass si discute di produzione, di scrittura, ma soprattutto di montaggio. Il film è costruito sulla base di una serie di materiali d’archivio, home movies che bambini moldavi mandavano nei primi anni ’90 alle loro madri emigrate in Europa occidentale per lavoro. Potete vedere la masterclass a questo indirizzo - e dal minuto 42’ si parla del montaggio.

MONTATORI ANONIMI

Avete già ascoltato l’ultima puntata del podcast? Nell’episodio 16 abbiamo dialogato con Marie-Hélène Dozo, tra le più importanti montatrici nel panorama cinematografico europeo e internazionale, celebre per la trentennale collaborazione con i fratelli Dardenne - di cui ha firmato il montaggio di tutti i film, tra cui “Rosetta” (Palme d’or a Cannes 1999), “L’enfant” (Palme d’or a Cannes 2005) e “Tori e Lokita”, premiato a Cannes 2022 - e con Roberto Minervini (“The Passage”, “Stop The Pouding Heart” e “The Other Side”).

Ascoltatela sul nostro sito, su Spotify, Apple Podcast, Google Podcast o sui canali che normalmente utilizzate per i podcast.

Vi Salutiamo con una cosa bella: il poster cubano di "Deserto Rosso" disegnato nel 1964 da Eduardo Muñoz.

Al mese prossimo!